Il triestino Edoardo Weiss fu il primo vero psicoanalista italiano.
Nacque a Trieste nel 1889; laureato in medicina a Vienna nel 1914, egli era già nel 1913 membro effettivo della Società psicoanalitica di Vienna e dell'Associazione internazionale psicoanalitica.
Il suo maestro fu Paul Federn, ma Weiss seguì molte lezioni pubbliche e private di Freud (Weiss conobbe Freud verso il 1909).
Weiss era uno psicoanalista, anzi il 'leader' dei pochi, vergognosamente pochi, psicoanalisti italiani (l’introduzione della psicoanalisi in Italia incontrò molte resistenze).
Weiss iniziò a esercitare la sua impossibile (nel senso di difficile) professione prima a Trieste, nel 1918, e a partire dal 1931 a Roma; e questo fino che i 'provvedimenti per la difesa della razza' del fascismo non lo obbligarono a trasferirsi in America (la sua partenza per Chicago avvenne nel gennaio 1939).
Weiss rimase sempre in contatto epistolare con Freud.
Elementi di Psicoanalisi
Nel luglio 1930 Weiss riprese una serie di conferenze che aveva tenute per l'Associazione medici triestini e le stese per la stampa, che avvenne l'anno successivo, con il titolo “Elementi di Psicoanalisi”.
Fu la prima autentica divulgazione della psicoanalisi in Italia e fu lettissima se si pensa che fu ristampata nel 1932.
Si tratta di un testo molto sommario, scritto in lingua facile (anche se l'italiano del Weiss presenta echi tedeschi) e con un glossarietto finale utilissimo, e che propone quasi tutti i temi di Freud.
Quello che maggiormente interessa, in questo libretto, è l'abbondanza dei casi citati dalla personale esperienza dell'autore, la concretezza della trattazione, e insieme la forza sintetica dell'esposizione non vincolata da una scienza di seconda mano, ma tutta ripensata da una meditazione e da una "competenza" di uomo del mestiere.
Perotti, discepolo di Weiss, chiama il volume “il primo trattato italiano di psicologia’.
Freud stesso, in una lettera d’introduzione all’opera che riporto di seguito, si congratula per le qualità di serietà, di onestà e di abilità espositiva di Weiss.
Prefazione di Sigmund Freud a “Elementi di psicoanalisi”
«L'autore di queste lezioni, dott. Edoardo Weiss, mio amico e discepolo, ha desiderato che io vi premettessi qualche parola di raccomandazione.
Lo faccio, pur essendo pienamente convinto che la raccomandazione è superflua. L'opera si raccomanda da sé. Chi sa valutare la serietà di un lavoro scientifico; chi apprezza l'onestà dello studioso che non vuol diminuire o negare le difficoltà; chi gode dell'abilità del maestro, che con la sua esposizione getta luce nel buio e mette ordine nel caos, deve riconoscere il grande merito di questo libro e condividere la mia speranza ch'esso abbia a suscitare tra le persone colte e tra gli scienziati d'Italia un non passeggero interesse per la giovane scienza della psicoanalisi.»
Sigmund Freud, Grundlsee, agosto 1930
L’introduzione al testo di Edoardo Weiss
«Mi sono ben note le insufficienze di questo mio lavoro. Esso è nato dalle contingenze. Invitato dalla Presidenza dell'Associazione Medica Triestina a tenere un breve ciclo di conferenze sopra una materia vastissima e che vanta oramai una doviziosa letteratura, ho dovuto riassumere in cinque sole lezioni gli elementi della dottrina psicoanalitica che, scandagliando le profondità della psiche umana, ha sovvertito molte concezioni tradizionali della psicologia). Chi non ignora che cosa sia questa dottrina e quale somma di ricerche e di esperienze essa richieda, comprenderà a quale arduo assunto io mi sia sobbarcato. Ma mi ha confortato il pensiero che qualche cosa era sempre meglio di nulla, e che, se anche uno solo fra i miei uditori di allora o i miei lettori di oggi sarà indotto ad approfondire lo studio di una scienza affascinante non solo per l'incomparabile vantaggio che può offrire ad alcune categorie di ammalati, ma anche per il contributo recato alla soluzione di problemi molteplici dell'arte, della demopsicologia e del progresso civile, la mia fatica non sarà vana del tutto.
La lettura di questo libro non richiede cognizioni mediche, ed esso è accessibile anche a chi non si sia mai occupato di medicina.»
Edoardo Weiss, Trieste, luglio 1930