L’ansia è una reazione emotiva normale che ogni persona può provare di fronte a particolari situazioni o compiti. Questa attivazione dell’organismo permette di affrontare con la giusta tensione gli eventi che fanno parte della vita.
L’ansia diviene anormale quando si manifesta in circostanze inappropriate (per esempio un attacco di panico mentre si sta guidando tranquillamente l’auto, oppure l’ansia sociale che si manifesta durante l’interazione con altre persone) e quando persiste per un tempo eccessivo.
In questi casi l’ansia si manifesta con un insieme di sintomi fisici e psichici che possono causare un profondo disagio: tachicardia, sensazione di fiato corto, nodo alla gola, formicolii agli arti, sudorazione, tremore, paura di morire, di perdere il controllo, etc.
Come conseguenza possono svilupparsi comportamenti di evitamento rivolti a situazioni, luoghi, persone, in cui si teme di stare male, non poter scappare, fare una brutta figura. Questi comportamenti possono limitare in modo grave la libertà e la qualità di vita della persona che soffre di ansia.
Perché insorgono questi sintomi? L’ansia è una sorta di campanello d’allarme che la nostra mente mette in atto per proteggerci da un pericolo di cui non siamo consapevoli. Questo pericolo può riguardare i nostri desideri, che però entrano in conflitto con quelli di altri. Il pericolo può essere rappresentato dai nostri valori morali, dai nostri ideali, che si scontrano con altre esigenze, personali o esterne. Il pericolo può provenire dalle richieste del mondo esterno, che avvertiamo come eccessive rispetto alle nostre capacità, cognitive od emotive.
Spesso si tratta di paure legate alla crescita, e in questo caso l’ansia insorge in particolari momenti evolutivi della persona, che si trova in conflitto tra l’affrontare le nuove prove che la vita propone e il rimanere fermi nella più rassicurante situazione di base, già conosciuta e quindi fonte di sicurezza. Per esempio, l’ansia compare nel passaggio dal liceo all’università, oppure dall’università al mondo del lavoro.
Il pericolo può essere legato all’angoscia di separazione dalla propria famiglia d’origine, e quindi l’ansia può manifestarsi in concomitanza del matrimonio, oppure di un viaggio che comporta l’allontanamento da casa.
La psicoterapia mira alla comprensione delle origini inconsce dell’ansia e alla risoluzione del conflitto che l’ha causata, aiutando la persona ad entrare in più stretto contatto con elementi emotivi dolorosi che tende ad allontanare dalla consapevolezza, per provare a riorganizzare il proprio adattamento in un modo più sano.