Approccio Clinico
La sofferenza mentale può provocare più dolore di una malattia che ha origine nel corpo. Questo perché la persona stessa fa fatica a capire cosa succede dentro di sé, non riesce a capacitarsi di sintomi inspiegabili che sente al di fuori del proprio controllo.
Spesso i familiari e gli amici fanno leva sulla “forza di volontà” che il proprio caro dovrebbe produrre per risolvere il proprio malessere. Ma sarebbe come chiedere ad una persona con una gamba fratturata di guarire il proprio arto con uno sforzo mentale legato alla volontà.
Un altro pensiero comune è il seguente: “Non capisco, non mi manca nulla: ho un buon lavoro, una famiglia, tanti amici, non ho difficoltà economiche… perché sto così male? Perché non sono contento di me stesso? Sono proprio un ingrato, non apprezzo la fortuna che ho, se mi guardo intorno vedo persone che hanno dei veri problemi per cui stare male!”.
Così, non si legittima la propria sofferenza, anzi, si aggiunge un pesante senso di colpa. E un forte senso di solitudine, poichè risulta difficile dare un senso a ciò che si vive e perché le persone che più gli vogliono bene spesso reagiscono con rabbia e irritazione, impotenti ed attoniti di fronte alla sofferenza inspiegabile del proprio caro.